Periodico

Il Natale è proprio questo: la clemenza di Colui che ci perdona totalmente. Come accadrà a Rebibbia «Qual mai tra i nati all’odio – quale era mai persona – che al Santo inaccessibile – potesse dir: perdona?»; così si legge, dopo le tre strofe raggrumanti la metafora dell’uomo ridottosi all’inerzia e alla cecità della pietra […]

Come fosse la straziata orma del dolore e dell’agonia di chissà quanta giovinezza, è apparsa, silente e terribile sui muri d’una casa della nostra città la scritta più tragica, certo la più tragica accusa in cui fin qui c’era accaduto d’imbatterci; tragica anche se in apparenza dimessa come un povero belato, come un lieve ed

M’è, negli ultimi tempi, accaduto d’incontrarmi con una certa frequenza con alcuni giovani della scuola, anzi con intere classi o sezioni accomunate. Erano giovani delle più diverse estrazioni sociali e delle più disparate convinzioni ideologiche; figli della media e piccola borghesia vicino a figli di operai; cattolici vicino a comunisti, socialisti vicino a militanti dell’estrema

Non appartengo alla cerchia di coloro i quali, allorché un uomo viene assassinato per ragioni che si affermano politiche, insinuano o proclamano subito d’aver capito quale trama corre dietro il delitto, bastando loro rispondere alla domanda: «a chi giova?»; anche perché la parte cui un delitto giova è, prima di tutto, quella del delitto medesimo,

Sappiamo bene come sia difficile, duro e altresì impopolare scrivere attorno alla sentenza emessa, giovedì scorso, dal Tribunale di Milano nei riguardi dei due giovani colpevoli d’aver ucciso Olga julia Calzoni; difficile, duro e impopolare a causa dell’efferatezza del delitto da loro compiuto e a causa dell’ideologia cui essi avevano proclamato d’aderire. Ma quando l’uomo,

Rapinosi come folgori, brucianti come fuochi abissali e insieme divini, alcuni testi hanno attraversato la cultura dell’uomo moderno e, cosciente o meno che egli ne fosse, sono entrati dentro la sua vita, l’hanno ferita, squassata e, insieme, disposta ad aperture sulle quali spesso l’uomo non è poi stato in grado d’affacciarsi; preferendo i precipizi (più

Come nella vita d’ogni uomo giunge l’ora in cui muore accanto a lui chi fu e sarà per sempre sua madre; l’ora in cui ogni madre, stretta dentro le braccia del figlio, passa da questa all’altra vita, da ciò che è caduco e transeunte a ciò che è perenne ed eterna fermezza, così anche nella

La prima notizia della Sindone si trova concordemente, seppur variata nelle parole, in tutti e quattro i Vangeli; forse sarebbe più esatto dire che tale notizia riguarda il lino, offerto da Giuseppe d’Arimatea, in cui i discepoli avvolsero e seppellirono il corpo martoriato di Cristo. Quel lino, infatti, diventerà Sindone allorché, tre giorni dopo, Maria

Penso che la dolce, tenerissima espressione con cui Giovanni Paolo I ha voluto confidare a noi tutti che Dio ci ama più come una madre che come un padre, per venir compresa nel suo semplice, abissale significato, debba essere riportata a un punto fondamentale delle parole che lo stesso Pontefice ha voluto rivolgere al mondo

Di fronte ai continui, tragici annientamenti, ai continui, tragici, seppur talvolta silenziosi, suicidi, siano essi diretti o siano invece indiretti, siano fisici o siano invece morali, siano corpi che rotolano sulla povera terra ovvero menti che si annebbiano e si chiudono per sempre; di fronte a questi rantoli e a queste ombre di cui le