Opere grafiche e pittoriche
La sua produzione pittorica, caratterizzata da un’estrema varietĂ stilistica e di soggetti, rispecchia le vicende alterne che segnarono la sua inquieta esistenza. Anche dal punto di vista tecnico Testori sperimentò acquerello, olio e acrilico e numerosissimi sono i disegni a inchiostro e a matita.
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Quando intorno ai quindici anni Testori iniziò a dipingere il riferimento obbligato non poteva che essere l’esperienza degli artisti di ‘Corrente’, destinati a diventare amici e compagni di avventure artistiche e critiche. I suoi primi acquerelli e disegni furono pubblicati su alcune riviste del GUF, con cui collaborava come critico d’arte, e in alcuni volumi da esse promossi. Nel 1945 Testori realizzò venti disegni nati per illustrare una nuova edizione del volume ‘ Laude‘ di Jacopone da Todi. Tra i firmatari del Manifesto di pittori e scultori pubblicato nel 1946, Testori si fece compagno di ideali e creazioni artistiche di Renato Guttuso ed Ennio Morlotti, concependosi come pittore prima ancora che come critico.
Sono questi gli anni di una serie di oli che si ispirano alle forme di Picasso e paesaggi dalla concezione spaziale spiccatamente cezaniana. Nel 1949 fu costretto a scialbare i quattro grandi affreschi realizzati sulle vele della cupola del presbiterio della Chiesa milanese di San Carlo al Corso, giudicati eccessivamente violenti nella loro geometrizzazione cubista.
Le testimonianze di persone allora vicine a Testori confermano la decisione dell’artista di appiccare un rogo a molte delle sue opere proprio nel corso del 1949, con la volontĂ di cancellare ciò che fino a quel momento aveva prodotto. Tuttavia sono stati recentemente scoperti alcuni articoli che recensiscono una mostra personale di Testori realizzata presso la la Galleria San Fedele di Milano nell’aprile del 1950. L’abbandono della pittura da parte dell’artista non fu dunque una conseguenza immediata al fallimento della sua prima grande opera pubblica, ma una decisione maturata da lì ad un anno.
Concluso il ciclo degli oli, solo alcuni dei quali scelti per essere esposti in mostra, Testori iniziò a sperimentare l’acrilico con alcuni ritratti e immagini di boxeurs. Nel 1971 realizzò una serie di dieci ciclamini come terapia per uscire da una brutta depressione. Al 1972 risale un famoso ritratto, ora perduto, della cantante lirica Birgit Nilsson nei panni di Electra. Testori volle testimoniare i passaggi della sua fase creativa facendo fotografare l’opera nei diversi stadi di realizzazione. Tra il 1972 e il 1973 realizzò grandi tele di figure nude dai toni inizialmente tenui e via via intensificati fino al rosso sangue colante. Dieci di queste ultime tele vennero esposte nel 1974 alla Galleria Iolas di Milano.
Nel corso degli anni Ottanta Testori sviluppò il tema delle crocifissioni con una serie di dipinti a pastello grasso in cui si colgono i forti influssi delle opere di Sutherland e Bacon, seguiti da un nucleo coerente di disegni di rose e fiori in vaso realizzati tra il 1982 e il 1983. Lo spettacolo teatrale che nel 1989 vide protagonista l’attore Tino Carraro fu occasione per Testori di eseguire quattro ritratti dedicati all’attore.