Giovanni Testori

Periodico

1946.P01

Manifesto del realismo di pittori e scultori [G. Ajmone, R. Bergolli, E. Bonfante, G. Dova, E. Morlotti, G. Paganin, C. Peverelli, V. Tavernari, G. Testori ed E. Vedova]

Dipingere e scolpire è per noi atto di partecipazione alla totale realtà degli uomini, in un luogo e in un tempo determinato, realtà che è contemporaneità e che nel suo susseguirsi è storia. Consideriamo pertanto esaurita la funzione positiva dell’individualismo e ne neghiamo gli aspetti, in cui si è corrotto (evasione, sensibilismo, intuizione). La realtà

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Dal 1910 al 1945

«Gli impressionisti furono i veri iniziatori del grande distacco dal passato. E ciò perché la loro reazione segnava, per quanto rudimentale, un principio di identità tra sensazione e creazione…»: chi parla, qui, è Boccioni, quanto dire il personaggio più autorizzato del futurismo, il più futurista dei futuristi. Marinetti, si sa, è finito nella discreta e

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Un libro sull’Espressionismo

C’è un personaggio di Kaiser che, ad un certo punto, con uno di quei gesti congestionati, così particolari del teatro espressionista, grida: «Noi anziché vivere, veniamo vissuti. Ma ora basta!» Potrebbe essere questa un’esclamazione riassuntiva, lo slogan della protesta espressionista e, tenuto conto della fine che lo stesso personaggio va cercando sulle assi del palcoscenico,

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