Giovanni Testori

Intervento Orale

Testori: «Nel mio Oreste la parola è regina»

MILANO – «Questo Oreste – spiega Giovanni Testori – vorrei che evocasse subito lo spirito del suo autore, l’Alfieri; quel suo essere “uomo del nord”, della montagna… Anziché la Grecia, la tragedia avrà quindi come sfondo ideale le falde delle Alpi, tutto dovrà svolgersi come dentro un ghiacciaio, con fiammeggianti personaggi chiusi in gelide bare».

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Un rito chiamato «Confiteor»

R. – Non so… Forse per concentrare meglio il discorso, per dare più spicco alla parola, che resta sempre, per me, l’elemento più importante della rappresentazione. Inoltre uno spettacolo per uno, due attori, diventa necessariamente uno spettacolo “povero”, essenziale. E il teatro per me non deve avere scena, né luci né costumi: deve essere solo

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