Perché ho interrogato Maria
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Giovanni Testori – Le due cose sono collegate. Se posso parlare, se riesco a parlare è perché mi è successo qualcosa. G. T. – Non credo sia stato così all’improvviso. Ho sempre cercato… E anche allora quando combattevo, tentando quasi di liberarmi del segno di Dio, della sua presenza, ma non sono mai riuscito…Questo
La vita è testimonianza Read More »
Giovanni Testori – Giudicare? Perché, giudicare? E poi, perché proprio io? Forse è più significante che le faccia premessa: alcuni anni fa, Pietro Citati, parlando d’un mio libro, aveva scritto che di fronte a nature come quella di chi le parla il “genio della stirpe”, cioè Manzoni, avrebbe avuto un moto d’irritazione, e, insieme, di
Manzoni precede Brecht? Read More »
Risposta – Io ricordo che una volta, quando avevo scritto i primi racconti, Citati, parlando di queste opere, di questa natura lombarda, disse che era una natura che il genio della stirpe, cioè Manzoni, avrebbe odiato. Non so… Forse capirebbe che le violenze che ho fatto, le ho fatte per un eccesso di amore verso
Il riscatto della parola per il teatro del futuro Read More »
DICE TESTORI: «SOLO UNA PARTE DELLA CITTA’ SI SALVERA’ NON CERTO QUELLA CHE DIFFONDE IGNORANZA E MALAFEDE» <<La responsabilità è anche mia. Queste devono essere le prime parole di chiunque abbia qualcosa da dire su Milano>>. Sguardo azzurro, piglio pastorale, cardigan blu a doppiopetto di materiale giovanile e di taglio severo, Giovanni Testori parla
Giovanni Testori – Da ragazzo. E d’allora la pittura è stata e continua ad essere per me il termine più ricco di meditazione e riflessione. Quello che altri scrittori svolgono sui testi letterari, io lo svolgo sui quadri. Le capacità critiche di cui dispongo le ho sempre rivolte, tutte, alla storia dell’arte così antica che
L’autore de L’Arialda sta dalla parte del teatro Read More »
G. T. – Certo, anche se il rito è scomparso dalla maggior parte delle scene contemporanee. Il fondo del teatro, quello in cui cerco di affondare le mani nel mio lavoro di drammaturgo e regista, la sua verità, non può essere che il rito, il luogo in cui si enucleano le domande primarie sull’esistenza, sul
La parola secondo Testori Read More »
«Andando in giro a leggere malamente la Conversazione con la morte ho toccato con mano il valore della parola, ciò che crea tra chi la pronuncia e chi la riceve. L’Interrogatorio a Maria è una azione piccola, spoglia, ma proprio per questo è teatro, perché è così innocente e povera, così fuori da ciò che
Testori interroga Maria Read More »