Intervento Orale

Giovanni Testori – Milano è un po’ come mia madre. Tranne che mia madre, la mia vera madre non mi ha mai tradito; anzi ha sempre cercato di portarmi più vicino alla verità. (L’intervista è stata fatta pochi giorni dopo la morte della madre dello scrittore. N. d. r.) Milano invece mi ha tradito. È […]

«Per una sera la terribile e sacra “via crucis” del Riboldi Gino, ladro e drogato, viene rappresentata là dove io ho immaginato si svolgesse e dove molti fratelli in Cristo del Gino vivono realmente».  «Io sono andato a teatro con la mia “mameta” sin da bambino, i grandi attori li ho visti tutti, Branciaroli è

Giovanni Testori – È certo difficile raggiungere il fuoco, il magma della vita, forse impossibile, ma si deve tentare di arrivarci, per quanto atroce sia la strada. G. T. – Sì, dissacrando una teatralità, una lingua che non possono dire più niente. le parole, cosa sono mai le parole? Modificate nei loro significati, non evocano

Giovanni Testori – Come prima cosa, spero che segni un passo avanti. Ma con L’Arialda e con Il Fabbricone, che uscirà dopo, ma che cronologicamente la precede, il mio lavoro subirà un contraccolpo. Di che entità, non tocca a me dire. E qui si fa avanti un problema grossissimo. So bene che esso è tale

<<Ho paura di questa cultura dell’indifferenza. È velenosa quasi quanto la violenza che l’ha preceduta>>.  <<La domanda aumenta a tutti i livelli>> dice <<i giovani hanno capito che, dopo il crollo delle ideologie, c’è il tentativo di ghettizzarli. Cercano di spezzare questo pericoloso isolamento combattendo gli aspetti più agghiaccianti del cosiddetto riflusso. Vogliono sapere che

Giovanni Testori: Sì. Però rispetto al libro è una concentrazione: durerà un’ora e venti, quindi è appena un ottavo del romanzo. In un primo tempo di pensava di realizzarlo tutto, poi, via via che lo facevamo, Branciaroli ed io ci siamo accorti, abbiamo sentito (come un fatto fisiologico quasi) che la tensione era tale che