L’autore e la sua attrice: due voci dietro le quinte
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Testori: <<Da anni Francesca Benedetti insegue con passione questo testo, che era legato a Valentina Cortese. La Cortese l’ha messo un paio di volte in cartellone al Piccolo di Milano, senza poi realizzarlo. Così ho accolto il desiderio di Francesca, e le non poche difficoltà che l’impresa comporta. Per la regia mi erano stati proposti
Quei sacrosanti diritti dell’attore Read More »
«La regia io l’interpreto non come l’illustrazione, la decorazione, la parafrasi di un testo quasi sempre tradotto. È l’incarnazione della parola teatrale, in questo caso della parola tragica. Quindi significa introdurmi e cancellarmi, farmi bruciare, eliminarmi come terzo incomodo e lasciarmi distruggere, come inventore di sovrapposizioni, e fare incarnare, tramite mio e gli attori, la
Testori: “Il mio scomodo Alfieri” Read More »
«Non è un canto. L’inestricabilità di questo linguaggio esprime una tensione critica che spezza la melodia. Ed è quello che sto facendo con gli attori». «Buon segno» «Senza Alfieri non si può capire tutto il resto del teatro italiano. Non si può capire nemmeno Manzoni. Chissà, forse questa voglia di Alfieri è nell’ordine delle cose.
La voglia di Alfieri di Giovanni Testori Read More »
«Per rendere giustizia all’ultimo autentico e grande trageda del teatro italiano. Per dissacrare i dissacratori di un autore che ho amato fin dall’adolescenza, col quale dunque pago un debito d’amore. Per affermare inoltre le virtù, anzi il primato, di un repertorio nazionale su un “teatro tradotto”, nel quale la parola è fatalmente in perdita, il
Un Alfieri poverissimo, di sangue e parole Read More »
“Nessuno ha mai recitato così Alfieri – ha detto con soddisfazione Testori ad alcuni amici, che si congratulavano con lui al termine della rappresentazione –. Penso che la mia regia non si vedeva più perché gli attori si sono perfettamente immedesimati nella parte. Volevo presentare questa perfetta unità tra gli attori e la parola”. “Una
Da Alfieri a Testori[:] parole e parole Read More »
«Viviamo in un teatro di traduzioni che, credendo di privilegiarlo, riduce, anzi umilia il mistero e il rito teatrale a pura narrazione, a vicenda, a plot. Il teatro è invece reincarnazione della parola, e la sua tensione è percepibile e ricomponibile solo nella purezza del dettato originario. Abbiamo grandi drammaturghi, Della Valle, Dottori, Alfieri, Manzoni,
Testori: “Alfieri ci riscatterà” Read More »
Giovanni Testori ci spiega perché ha voluto affrontare Alfieri Filippo, tragedia di abissi Lo spettacolo da lunedì al Salone Pier Lombardo con Parenti protagonista MILANO. “Oh trista Sorte dei re! del proprio cor gli affetti, non che seguir, né pur spiegar, non lice”. Dal palcoscenico spoglio, nudo, la nudità che permette agli attori il colore
Filippo, tragedia di abissi Read More »
Da venerdì al Pier Lombardo Parenti “scarozzante” diretto dalla Shammah Milano – Al termine del suo lungo, faticoso itinerario nella “trilogia” di Giovanni Testori, Franco Parenti è rimasto solo. Gli “gli scarozzanti”, gli emblematici guitti di paese che recitavano L’Ambleto e il Macbetto, portandoli sulla scena in quella loro lingua ardua e degradata, tutta immaginaria,
Edipo l’ultimo guitto Read More »
<<Io non me la ricordo nemmeno più, quell’Erodiade. Lo pubblicò Feltrinelli nel ’69 e so che doveva portarla in teatro Valentina Cortese al Piccolo. No, poi non se ne fece più niente. E il perché io non lo so. Certo a pensarci adesso era forse una originalità scrivere un testo che spostava l’attenzione da Salomè
Una regina di cuore Read More »