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Giovanni Testori – Una moda il modo con cui si affronta questa realtà. Anche per diminuirla ed esorcizzarla. La realtà è la concretezza del riconoscimento che l’uomo sta facendo del suo destino reale: riconoscersi figli del Padre, il riconoscersi voluti. Che significa? Che l’atto di fede primario diventi convinzione e bisogno di un’affermazione anche dentro […]

«Perché in fondo all’uomo c’è l’impronta della creazione di Dio, perché l’uomo è fatto per la speranza. E la fede è proprio l’incarnazione di questa speranza»   « Bè, nessuno può dire in che momento Dio giunga col suo dono di fede, quindi può essere anche l’ultima spiaggia. Questo asserto non nega nulla, è soltanto

“Sì! Certo, restano i drammi, i problemi, il dolore; ma c’è come un senso di abbandono”.    “la vita storica mi pareva una galera, una prigione senza senso: solo con il “sì” ho trovato ad essa una giustificazione; né potrebbe essere altrimenti. La società contemporanea ha riempito l’uomo di cose e ha cercato di toglierli

<<Ma io questo non lo vorrei. L’ho scritto nel ’79, prima di certi fatti politici. Penso, spero, che la lettura vada “oltre”. Il mio libro è la difesa della vita come dono del Padre, come dono di Dio, come qualcosa che scatta e, nel momento in cui scatta, non è più soltanto degli uomini>>   

<<Il fatto della nascita è sempre stato al centro del mio mondo di scrittore, sia che lo maledicessi sia che lo benedicessi. La ragione, in fondo, è semplice: nel momento in cui uno è concepito ed esiste, si gioca l’inizio di tutta la sua storia. Naturalmente dopo gli sconvolgimenti in senso religioso della mia vita,

<<Se per sfida lei intende il proporre, in modo estremo, perché questo è il mio modo di vivere, lo scandalo della verità, lo scandalo della croce, allora sì, la mia è una sfida, ma una sfida d’amore>>.    <<Se il laicismo si fa principesco, elitario, fingendosi progressista, ebbene quel laicismo io lo detesto>>.    <<Quelli

Giovanni Testori – Lo scrittore cattolico è l’uomo che compie il tentativo di dire con la Parola la sua indignazione. Di più: il suo dolore. Non sono in gioco i valori dell’uomo singolo, ma il senso stesso dell’essere uomo, la sua prima e unica libertà.    Testori – La società contemporanea ha riempito l’uomo di

<<La forma è l’apparire della coscienza di un contenuto>> <<Il linguaggio deve essere semplice, ma di una semplicità che contenga tutte le implicazioni della profondità. Sono convinto che la grande poesia, come la grande pittura, sia quella che sembra ovvia. Quando in un libro si vede lo stile, non è un grande libro. Lo stile

Giovanni Testori – Un poco, ma sono felice.   G. T. – Il successo? Non lo cerco, non me ne rendo neanche conto. È un discorso laico, cinico, anche se luminoso per tutto quello che ricevo. Luminoso e faticoso. Il successo è anche la grazia, il dono e l’umiltà, dopo tanta disperazione, di poter dire

Giovanni Testori – Molto, moltissimo. Sono stati imposti dei modelli di vita orrendi, è cambiata l’anima di questa città. L’immigrazione poi ha sconquassato la cultura, intesa come sentimento della realtà, come modi e criteri di vita, propria di Milano e dei luoghi di origine. La “milanesità” è una grande pazienza della vita, unita a un