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R. – “Fin da ragazzo. Il primo libro di disegni di Matisse che sia uscito in Italia l’ho fatto a sedici anni. Leggevo Longhi, sotto i banchi, che ero al ginnasio. Ho sempre fatto la critica come ho sempre disegnato, sempre scritto”. R. – “Alla mostra da Jolas, a quella da Cardazzo, per le quali […]

Beh, Milano rappresenta il mio grembo più lato, più vasto; il grembo più stretto è la famiglia, e, insieme, il paese dove sono nato. Milano è quindi il luogo della mia esistenza. Forse c’è una sola città in cui, non potendo restare a Milano, accetterei di vivere, Parigi. Comunque, anche per il mio lavoro tutto

R. – Non so… Forse per concentrare meglio il discorso, per dare più spicco alla parola, che resta sempre, per me, l’elemento più importante della rappresentazione. Inoltre uno spettacolo per uno, due attori, diventa necessariamente uno spettacolo “povero”, essenziale. E il teatro per me non deve avere scena, né luci né costumi: deve essere solo

«…E che tornerà anche nei prossimi. Perché, questo Confiteor non è che il primo momento di una trilogia che voglio portare a termine in breve tempo. Il secondo quadro è già tutto in mente. Parte lì, dai Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello che considero fra le più alte opere del nostro secolo. Ho

Giovanni Testori – Scelgo la parola: la parola dove e la parola come, perché la considero centro, termine primo e ultimo, anzi unico, non solo dell’avvenimento teatrale, ma della possibilità dell’uomo di esprimersi. G. T. – Sì, perché nel teatro è la parola che si fa carne e carne che si fa parola. Resa muta,

Giovanni Testori – Riboldi Gino, il protagonista, può essere considerato un figlio o un nipote dei personaggi dei miei libri del ’54-55, Il ponte della Ghisolfa o L’Arialda per fare un esempio; vive con la madre (il padre è morto di tumore) e con lei condivide il dramma della sua caduta nell’abiezione. Tutto avviene due

– C’è un riscontro biblico molto noto “In exitu Israel de Aegypto”. Quindi, semplicemente “all’uscita”. Nel caso del mio libro, “all’uscita” della vita“.  – Credo che i miti titoli siano modi di preghiera -.  – Il monologo è l’espressione con cui l’uomo comincia la vita: quando piange un neonato, siamo già al monologo. Tutto il