Giovanni Testori

Periodico

I colori del male di vivere

Ecco una mostra cui, con altro taglio e, dunque, con altra critica illuminazione, pensavamo, da anni, anche noi; una mostra che il suo nucleo tematico reclamava e meritava. Mentre salivamo i gradini e varcavamo le soglie delle sale espositive una folla di memoria ci è venuta incontro: grandi, tumefatti fantasmi della nostra stessa esistenza; nebbia; […]

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Si accendono i Lumi del ‘700 lombardo

Milano riprende la tradizione delle grandi mostre storiche e, per la prima volta, apre a se stessa e all’intera Lombardia, come dire a tutta la lombarda cultura, e, per connessione, al lombardo legittimo orgoglio, uno spaccato memorabile del suo Settecento; uno spaccato che è come una rappresentazione; con tanto d’attori primi, comparse, scenari, quinte attrezzerie,

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Il chiaro oggetto del desiderio

«L’Olympia avvince, produce un sacro orrore, si impone e trionfa. È scandalo, idolo; potenza e presenza pubblica di un miserabile arcano della società. La sua testa è vuota: un filo di velluto nero l’isola tra l’essenziale del suo essere. La purezza di un tratto perfetto racchiude l’Impura per eccellenza, colei la cui funzione esige l’ignoranza

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C’era una volta Milano

Davanti a questa raccolta di cento, triturati e trituranti disegni di Gianfranco Ferroni, è ben difficile, almeno per me, conservare l’obiettività necessaria a ogni buon atto critico, sia esso interpretativo, sia esso giudicante. Ma, soprattutto per i primi, quelli che vanno dal 59’ al ’70 (e qui, a Conegliano, essi sono più della metà), come

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Contro l’arbitrio estetico una commissione di esperti

È probabile che l’inchiesta sugli «orrori» monumentizi di Milano e sui connessi abusi di potere, che Sebastiano Grasso e Elisabetta Rosaspina han condotto con implacabile lucidità su queste stesse pagine, abbia suscitato nel lettore ben più di una domanda; sicuramente quella che riguarda la possibilità, almeno per il futuro, di fermare l’arbitrio estetico e morale

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Leggere dietro la lezione della grande ombra

Sono trascorsi cento anni dalla nascita, venti dalla morte, e la figura di Roberto Longhi, entrato nel cerchio dei classici già in vita, ed entrato assolutamente “interpares” non cessa di inquietarsi e di inquietare. È come se dall’alto nel suo scranno dorato Longhi volesse abitarci e qualcosa di te continua a essere incompreso possiamo ricominciare

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Van Gogh e la Compagnia dell’Aia

Forse, per venir letta nel senso indicato dalla sua titolazione, alla presente, breve, seppur densa ed intensa rassegna, mancano i termini necessari; primi, fra tutti, i dipinti di Van Gogh; del quale, salvo l’Autoritratto dell’86, che esce vistosamente dalla cronologia entro cui l’esposizione ha inteso trattenersi (1881-1883), sono presenti solo opere grafiche. Vero è che

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I disegni veneti dell’ «Ambrosiana»

VENEZIA – Proseguendo nella presentazione dei fondi di grafica veneta esistenti in Raccolte pubbliche e private, la Fondazione Cini presenta quest’anno un gruppo di novantacinque fogli provenienti dalla Pinacoteca Ambrosiana; la scelta è curata da Ugo Ruggeri cui si deve anche il ricco ed esauriente Catalogo che, seguendo una linea strettissima, va a collocarsi accanto

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Camille, un monumento di dolore

Come tutti gli spiriti incapaci, o impossibilitati, a dirigere o anche solo ad aiutare il proprio destino se non lasciando che scivoli verso il proprio tragico compimento, nella bellissima fotografia che, di lei adolescente, ci resta, Camille Claudel (1864-1943) esibisce, di quella incapacità l’esatto contrario; quanto a dire un orgoglio fra consapevole e innocente, fra

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