Giovanni Testori

Scritti e messe in scena

Un silenzio da spaccare

Due documenti che si legano; l’uno ci viene dalla morte, l’altro dalla vita. La lettera-testamento di Gianni Metti, suicida, e l’intervista-confessione di Ciro Calise che, dall’inferno della droga, è riuscito ad uscire. Due documenti non separabili, anche se sembrano opporsi; poiché l’uno soccorre e, per così dire, offre la carità di se stesso all’altro. Insieme, […]

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Non rimuoviamo il sangue di quel giorno

È probabile che una delle colpe più gravi della nostra società, per ciò che concerne la possibilità di creare dentro il presente un futuro umanamente reale, abiti nella fretta con cui tutto fa per «dimenticare» e, insieme, «rimuovere» i segni più profondi, estremi e drammatici che la colpiscono e investono. La panacea della festaiolità (che

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San Francesco e l’agonia del mondo

Chi, riaperte quelle che usano chiamarsi «Fonti francescane», vi si sia lentamente stretto e abbracciato, ovvero stretto e abbracciato ne sia stato, tentasse poi di paragonare l’immagine che, di Francesco, prorompe da quelle testimonianze così dirette da parer scalfite nella carne e nell’ossa, anzi scolpite proprio con lei, la carne, e con loro, le ossa;

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Preghiera della notte di Natale. Cristo nasce in Polonia

Tenero, piccolo, infinito Gesù della Capanna, anche quest’anno, nell’arco della nostra Liturgia, Tu rinasci, lì, tra Maria, Giuseppe, un asino, un bue e loro, i poveri, derelitti pastori; sopra di Te gli angeli cantano che sia pace agli uomini di buona volontà. Ma, sulla terra, c’è ancor meno pace che in altri Natali. Tuttavia, mai

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Figli, nella buona e nella cattiva salute

Caro Sabato, sono in vacanza così ti leggo oggi, che è lunedì. É il Sabato che scrive degli handicappati; poiché quest’anno, con altri amici, ho passato le domeniche pomeriggio a Cesano Boscone fra gli handicappati, vorrei porti delle domande. Anzitutto sul titolo: «Handicappati un dono così»; e se fosse una «maledizione così»? Forse non ho

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Detenuto in attesa d’amore

Credo che il punto esatto da cui iniziare questa nota siano le parole del recluso con cui si chiude il «dossier» di Alessandro Banfi e Roberto Fontolan: «Qui non recuperano niente – dice, infatti, quell’uomo – qui la gente diventa sempre più cattiva. L’umanità è disprezzata. Entrare in carcere è un annientamento». Anche linguisticamente ciò

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Parola d’ordine, uccidere in fretta il miracolo

(a proposito dell’apparizione della Madonna a Medjugorje) Nulla v’è di più simile alla cecità di chi presume di veder tutto; e di restringere il campo degli avvenimenti alla misura della propria tranquillità ideologica o, peggio ancora, politica. Sul miracolo, su questo intervento non compatibile con la presunta certezza dei vari «regimi» materialistici, su questo intervento

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Appello per liberare padre Jozo

Dunque, la religione si rivela un’altra volta l’esatto contrario di quell’«oppio dei popoli» come, strozzando le più profonde e vere ragioni dell’uomo, la si era voluta definire. Dunque, la fede in quell’immenso, continuo, doloroso miracolo che è la vita, apre nei popoli le sole crepe che riescano veramente a sfarinare il buio schiavismo del potere;

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