La diversità come condizione furentemente positiva
La diversità come condizione furentemente positiva Read More »
GIOVANNI TESTORI – Io credo non siano assolutamente ragioni iconografiche o di temi che possono aver avvicinato Proust al mistero di questo mondo di Vermeer, anche se in lui e nei suoi interni c’è veramente già la cristallizzazione di una società che, una volta sviluppata e portata quasi al momento della decadenza è quella di
Scavando nella grandezza di Vermeer. «La realtà sulla soglia dell’eterno» Read More »
«E ormai parecchio tempo che lavoro a questo ciclo milanese, che impegna praticamente tutta la mia attività di scrittore. Il primo passo fu il racconto che pubblicai nei “Gettoni”, Il Dio di Roserio. Poi mi venne voglia di scriverne la continuazione e il ciclo si allargò strada facendo: pubblicai Il ponte della Ghisolfa nel ‘58,
«La mia eroina? Una Macbeth del proletariato» Read More »
Giovanni Testori – Lo sport, mi piace più che dal vero, mi piace moltissimo. Poi mi piace anche la rivista, quando è fatta bene come Un Due Tre questa estate col Tognazzi e il Vianello. G. T. – Politico mi sembra chiaramente tutta una truffa, ti obbligano sempre a bere gazosa, se no stai all’asciutto.
«Detesto gli intellettuali. Non amo sentirmi mescolato a loro. Non mi piacciono i discorsi sull’impegno e il disimpegno. Gli intellettuali hanno sempre codici da stilare, galatei da far rispettare. Esclamano, si pronunciano, firmano manifesti. Poi si pentono. Se non li firmano, non riescono a stare zitti, ma dichiarano — dichiarano! — perché non li hanno
Ambleto e Lofelia Read More »
Testori: Ho pensato molto in questi tre anni. Ho visto e toccato molto, pur in un ambiente stretto come un ospedale. Io malgrado tutto quello che è successo, o proprio per questo, ho qualche speranza in più. Perché la vergogna, il peccato che si svela può essere un avanzamento e non un retrocedere. Quindi rispetto
Giovanni Testori – Mi tocca durissimamente. Ma confido che la Chiesa abbia, come ha, la carità di accogliere anche questo povero disperato che sono io. Nella Chiesa la fermezza morale si accompagna al perdono. Mi sembra sbagliato forzare la Chiesa per amore di contemporaneità . La contemporaneità è un ammasso di violenze e di dimenticanze: è
Testori: io omosessuale cristiano e disperato Read More »
Giovanni Testori – (scuote la testa e si avvolge ancora più strettamente nella coperta). Milano non l’ha fatto, non abbiamo cacciato via la polvere. Questa città uscita fracassata dalla guerra ma con la speranza della democrazia, di mettere in piedi uno Stato umano, si è arresa ai soldi. G. T. – Quasi subito. I partiti
Testori[.] Maledetta Italia apri almeno gli occhi Read More »
Giovanni Testori – Io amo l’arte, per questo la studio, per questo dipingo e disegno. Ma l’amore è più che dipingere o studiare. Ricordo che, appena laureato, per due o tre anni insegnai. Intanto, cominciavo a guardarmi in giro per cercare quadri, sia a Milano che fuori. Per queste cose, c’è un istinto, come quando
L’infedele di Dio Read More »